lunedì 22 luglio 2013

Gforex, Gtl Trading,Di Fonzo, Riaz, Spinardi, Duquette:anatomia di una truffa


 Alessandro Spinardi ( a sinistra) e il suo aiutante,Marco Duquette.
 Pensare che a individui  come questi,erano affidati  milioni di euro dei clienti di Gforex fa venire i brividi... Mah! Giudicate un po' voi...
Da informazioni raccolte da fonti ben informate,potrebbe essere stato proprio Spinardi la mente di questa truffa.
Al contrario di Di Fonzo che è solo un maneggione incapace,senza le necessarie conoscenze finanziarie e privo di agganci giusti,Spinardi invece,che pure come trader  non vale una mazza e non ha mai avuto un vero e proprio lavoro,ha tuttavia le giuste aderenze per organizzare  questo tipo di attività,avendo maturato una notevole esperienza nell''ambiente degli hyips e dei Ponzi:conosce scammers,brokers fraudolenti e promotori addomesticabili
Con tutta probabilità,nel 2008 è stato Spinardi a consigliare a Di Fonzo  l'apertura di linee di gestione patrimoniale (prima Gforex agiva solo come broker),attivando una rete di promotori  per iniziare a rastrellare denaro,mostrandogli  reports fasulli con le fantomatiche performances delle sue insulse strategie di trading e soprattutto allettandoli con la promessa di laute provvigioni.
Il secondo passo,potrebbe essere stato stato quello di suggerire a Di Fonzo di servirsi della Gtl come prime broker..E' infatti certo che Spinardi era partner di Riaz e della Gtl e che soggiornò a lungo a Dubai durante il periodo di questo sodalizio,Probabilmente, intratteneva un rapporto di "introducer" con Riaz,per cui oltre a guadagnare commissioni sulle performance "ufficiali" delle gestioni Gforex, agiva anche come agente Gtl,incassando provvigioni  sul numero di operazioni compiute e sulla quantità di denaro che riusciva a portare nelle voraci  mani del faccendiere pakistano.
In questo modo,i soldi che uscivano da Gforex sarebbero finiti,tramite la Gtl,direttamente nelle tasche di Riaz  che,dopo aver  trattenuto per sé la fetta più grossa del bottino, avrebbe provveduto a girarne una parte a Spinardi sotto forma di commissioni.
A un certo punto però,Riaz decise di far saltare il banco,chiudendo il rubinetto del conto trading di Gforex,in quanto verosimilmente ormai quasi del tutto prosciugato.
 Siamo al maggio 2010,quando Di Fonzo fu in qualche modo costretto  a sottoscrivere lo sconsiderato patto segreto pur di non far saltare tutta la baracca.Cosa ci sia stato sotto quell'accordo non è dato saperlo.Chissà,forse Di Fonzo fu ricattato da Riaz,ma resta comunque il fatto che a quel punto anche un inetto come lui che non aveva mai vigilitato sull'operatività della società di cui era amministratore, non poteva non realizzare che Gforex era di fatto un Ponzi.Tuttavia si guardò bene di agire in modo trasparente e denunciare l'accaduto in quanto ciò avrebbe significato per lui  uccidere la gallina delle uova d'oro che gli permetteva di incassare laute provvigioni high watermark (commissioni d'incentivo calcolate sulle mirabolanti quanto fasulle performance realizzate dalle gestioni).
Per tale motivo,com'è noto,Di Fonzo,si prestò al giochino del prestito,tenendo nascosta la frode e continuando ad accettare nuove sottoscrizioni e conferimenti di denaro fino al 2011,diventando a tutti gli effetti,se non lo era già prima,complice della truffa.
Tra l'altro c'è da chiedersi come mai né l'autorità  preposta al controllo di Gforex e i suoi revisori, né i membri del collegio sindacale si  siano mai insospettiti per i maneggi e i pateracchi di Di Fonzo,Riaz e Spinardi.
Le autorià di controllo non avrebbero mai dovuto permettere a uno come Di Fonzo di avviare delle gestioni,al massimo una gelateria...
Che dire poi di Spinardi,rispedito al mittente perfino dalle BVI e da Malta,ma che ha potuto operare tranquillamente in Italia dal  paesello natio vicino Torino...
In conclusione,per accertare la verità su questo caso occorre focalizzare le indagini su Spinardi e su i suoi rapporti con i brokers,Gtl in primo luogo,per scoprire dove  Riaz e Spinardi hanno nascosto i profitti dei loro affari.Per Riaz è obiettivamente complicato in quanto difficilmente raggiungibile dalle autorità italiane.
Inoltre,diversamente da quanto pensano molti creditori e cioè che i soldi siano occultati nelle BVI,il denaro sottratto è stato sicuramente riciclato in altre attività e questo non si fa in  piccole isole offshore,ma in grandi centri finanziari come ad esempio Londra o Zurigo,dove nessuno nota queste operazioni.
In questo caso,è più probabile che i soldi siano finiti a Dubai per comprare immobili, a Lahore per acquisire aziende o magari anche in Australia dove Riaz ha lanciato un'altra compagnia denominata Gtl Tradeup.E un po' di soldi,Riaz potrebbe anche averli investiti in un hedge fund delle Cayman,Capricorn fxg10,con cui i rapporti sono per qualche misteriosa ragione molto stretti (su questo punto,ci soffermeremo in un prossimo post).
In pratica quindi,quei soldi è quasi impossibile rintracciarli.
 Quanto a Spinardi invece,che è uno dei pochi oltre Riaz ad averci guadagnato da questa vicenda, vive con la famiglia a San Benigno Canavese e pertanto non dovrebbe essere difficile indagare sulla sua situazione patrimoniale.





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